La vitamina C ha un’azione antitumorale grazie alle sue proprietà antiossidanti. Quante volte l’avete sentito dire alla TV? Ma sarà vero o falso?
Il nome chimico della vitamina C, acido ascorbico, nasce nel lontano diciottesimo secolo quando il medico scozzese James Lind scoprì che i marinai affetti da scorbuto guarivano aggiungendo un’arancia alla loro dieta. Da qui il nome latino a [prefisso privativo] + scurbutus [dall’antico scandinavo, correlato all’irritabilità dei pazienti affetti da questa malattia].

L’acido ascorbico è presente nei negli agrumi, nei kiwi e nei ribes, nei vegetali a foglia verde e nei peperoni, ma è ancor più concentrato in frutti poco comuni come l’acerola o nella rosa canina.
La vitamina C svolge moltissimi ruoli essenziali nell’organismo, primo fra tutti è coinvolta nella formazione del collagene, dei neurotrasmettitori e di alcuni ormoni, ma è conosciuta ai più a causa delle sue proprietà antiossidanti, cioè la capacità di neutralizzare i radicali liberi che provocano danni a DNA, proteine e lipidi della cellula.
Nel 1967 Linus Pauling, vincitore di ben due premi Nobel e considerato uno degli scienziati più influenti del ventesimo secolo, iniziò a promuovere l’assunzioni di alte dosi di vitamina C per la prevenzione del raffreddore e del cancro. Lui stesso ne assumeva 18 grammi al giorno, quantità incredibili se pensiamo che le dosi raccomandate sono almeno 100 volte più basse!
Pubblicò diversi articoli scientifici dimostrando come la vitamina C potesse essere un efficace trattamento anticancro. Successivamente, però, i suoi risultati non sono stati confermati da altri studi e i suoi metodi sono stati molto criticati.
Come troppo spesso accade però, la superficialità fa da padrona. Gli studiosi non hanno considerato un’importante differenza tra gli studi di Pauling e quelli successivi: mentre nel primo caso la vitamina C venne somministrata endovena, negli altri casi fu invece ingerita oralmente! Ecco risolto il mistero! E’ per questo motivo che ad oggi la vitamina C utilizzata come adiuvante per il cancro viene somministrata endovena e non in pastiglie!
Ancor più sorprendente è il modo in cui la vitamina C agisce contro il cancro: non per la sua azione anti-ossidante, ma esattamente al contrario! Sì, avete capito bene! La vitamina C a dosi molto elevate agisce come pro-ossidante, tramite reazioni chimiche conosciute (reazione di Fenton) favorisce la formazione di radicali liberi e la morte delle cellule tumorali.
Le dosi consigliate di vitamina C vanno dai 60mg/die (quantità sufficiente per prevenire lo scorbuto, quantità contenuta ad esempio in un kiwi) ai 400mg/die, ma non superano i 500mg/die, per evitare effetti indesiderati come disturbi gastrointestinali o favorimento dell’effetto pro-ossidante.
Fate anche voi come San Tommaso, non credete a tutto quello che sentite, ma informatevi bene!
Buona spremuta d’arancia a tutti!
Fonti:
– Biografia di Linus Pauling: http://it.wikipedia.org/wiki/Linus_Pauling
– Cameron E, Pauling L. Supplemental ascorbate in the supportive treatment of cancer: prolongation of survival times in terminal human cancer. PNAS, 1976.
– Chen Q. et al. Pharmacologic doses of ascorbate act as a prooxidant and decrease growth of aggressive tumor xenografts in mice. PNAS, 2008.
– Kris Verburgh, La clessidra alimentare, casa editrice Apogeo