Olio di cocco: pro e contro

Ricavato dalla polpa essiccata del Cocos Nucifera, l’olio di cocco va molto di moda, tanto che addirittura viene considerato da alcuni un “superfood” e ne vengono professate grandi proprietà benefiche, quali protezione dalle malattie cardiovascolari, rafforzamento del sistema immunitario, prevenzione dalle malattie neurodegenerative, stimolazione del metabolismo e proprietà antibatteriche.

Ci sono evidenze scientifiche che dimostrano proprietà benefiche dell’olio di cocco? Cos’ha l’olio di cocco di diverso dal tanto dibattuto olio di palma o dal nostro amato olio d’oliva? Può essere dannoso consumarlo regolarmente?

Per poter rispondere a queste domande dobbiamo necessariamente cominciare da una semplice definizione chimica: che differenza c’è tra olio e grasso? Oli e grassi sono entrambi costituiti da acidi grassi, ovvero molecole chimiche formate da “code” più o meno lunghe di carbonio ed una “testa” chiamata gruppo carbossilico.

  • i grassi sono sono ricchi di acidi grassi saturi, ovvero code di carbonio senza doppi legami che si dispongono linearmente nello spazio impaccandosi facilmente: per questo motivo i grassi sono solidi a temperatura ambiente ed hanno un elevato punto di fusione.
  • gli oli invece sono liquidi a temperatura ambiente, perchè contengono principalmente acidi grassi insaturi, ovvero contenenti dei legami doppi tra gli atomi di carbonio della coda, che permette a queste sostanze di assumere conformazioni spaziali differenti e rimanere allo stato liquido.

Veniamo ora al dunque! Olio di cocco, pro o contro?

CONTRO — Ora che abbiamo chiarito questa importante differenza, capirete subito che l’olio di cocco è in realtà…. un grasso! E’ infatti solido a temperatura ambiente e costituito all’ 86.8% da grassi saturi. Sappiamo bene che un consumo elevato di grassi saturi di è alla base di molte patologie cardiovascolari, viene infatti consigliato di non superare il 10% delle calorie giornaliere sotto forma di grassi saturi (trovate qui i dettagli): ciò significa meno di 20g al giorno per una donna e non più di 25 per un uomo, considerando fabbisogni energetici nella media. MA……

tabella oli e grassi

PRO — …..Osservando la tabella qui sopra (creata utilizzando tabelle nutrizionali che trovate qui) noterete una grossa differenza tra l’olio di cocco e i restanti oli analizzati per quanto riguarda il tipo di acidi grassi presenti. Il 44% dei grassi saturi presenti nell’olio di cocco presentano una “coda” di dodici atomi di carbonio (C12:0, acido laurico), definiti “acidi grassi di media lunghezza”. Questi particolari grassi sono più solubili ed hanno quindi modalità di assorbimento e digestione peculiari: non necessitano di lipolisi ed intervento degli acidi biliari ma possono passare direttamente nel circolo sanguigno, per essere quindi velocemente assorbiti. Quali sono le conseguenze di questo particolare assorbimento? Sembra che questi grassi possano essere utili in individui con problemi intestinali, malassorbimento, deficit di lipasi pancreatica o di sali biliari, anche se gli studi scientifici a riguardo sono ancora preliminari.

Un cucchiaio di olio di cocco contiene 12g di grassi saturi, più del tanto discusso olio di palma o del comune burro MA mentre l’olio di palma è ricco di acido palmitico (C16:0, 41%), associato a forte infiammazione dell’organismo e danni a livello cardiovascolare, l’olio di cocco contiene pochissimo acido palmitico (solo l’8%) a favore di un’elevata presenza degli acidi grassi “buoni” a catena corta di cui abbiamo appena parlato: possiamo quindi considerare l’olio di cocco più salutare dell’olio di palma.

PRO — Alcune recenti ricerche hanno studiato la possibilità che sostituire gli oli comunemente utilizzati con olio di cocco aiuti a dimagrire. I risultati sono ancora contraddittori. Un esempio è rappresentato da uno studio effettuato su 40 donne obese: tutte queste donne hanno ridotto di 200 calorie l’assunzione calorica giornaliera e fatto esercizio fisico per 4 giorni a settimane. Solo metà di loro hanno assunto 2 cucchiai di olio di cocco al giorno al posto di olio di soia. Dopo tre mesi entrambi i gruppi avevano perso lo stesso peso (circa un chilo) e gli stessi cm di girovita. Altri studi molto preliminari dimostrano una riduzione del girovita in consumatori di olio di cocco, ma i risultati di questi studi sono ancora confusi e di difficile interpretazione. Altri studi preliminari hanno dimostrato che gli acidi grassi a catena media, come quelli contenuti nell’olio di cocco, promuovono l’ossidazione dei grassi e un maggiore senso di sazietà rispetto ai grassi a catena lunga, favorendo la perdita di massa grassa attraverso un’aumentata termogenesi.

PRO — L’olio di cocco innalza i livelli ematici del colesterolo buono HDL, come dimostrato da diversi studi scientifici (vedi qui e qui), MA…

CONTRO — …sembra innalzare allo stesso modo anche i livelli del colesterolo totale e di quello “cattivo” LDL, noto fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, annullando quindi l’effetto positivo sulle HDL. Una recente analisi scientifica ha recentemente analizzato 21 studi scientifici riguardanti l’effetto dell’olio di cocco sul profilo lipidico: i risultati hanno mostrato che l’olio di cocco produce un aumento di colesterolo ed LDL minore rispetto al burro, ma non sembra possedere gli stessi effetti benefici dell’olio d’oliva sul profilo lipidico. Altri studi non hanno rilevato differenze sostanziali nel profilo lipidico di consumatori di olio di cocco (ad esempio questo questo articolo)

Il dibattito scientifico è aperto, gli studi riguardanti l’impatto dell’olio di cocco sul profilo lipidico, sulla perdita di peso e sul girovita sono ancora troppo pochi e con un numero di pazienti troppo scarso per poter trarre conclusioni.

PRO — Gli stessi studi di cui abbiamo appena parlato hanno mostrato come il consumo di polpa di cocco o cocco spremuto nel contesto della cultura alimentare tradizionale della Polinesia o dello SriLanka non causa effetti cardiovascolari avversi, MA…

CONTRO — …NON possiamo affermare con certezza che l’olio di cocco sia salutare quando utilizzato nel contesto di una dieta occidentale, molto diversa dalla dieta dei paesi in cui il cocco viene consumato tradizionalmente ed anche dallo stile di vita di queste popolazioni.

PROUn recentissimo studio pubblicato da un gruppo spagnolo dell’Università di Valencia ha dimostrato che la integrazione della dieta con 40 ml al giorno di olio di cocco extravergine migliora lo stato cognitivo di pazienti affetti da forme gravi di Alzheimer, specialmente tra le donne. Questo risultato positivo sulle funzioni cognitive è stato confermato anche in un modello animale, in cui roditori sottoposti a dieta con olio di cocco extravergine hanno mostrato migliori performance cognitive, aumento di alcuni neurotrasmettitori e di sostanze antiossidanti. Ancor più recentemente, un altro articolo scientifico ha dimostrato in un modello cellulare di tossicità neuronale che l’olio di cocco ha potenzialità neuroprotettive, grazie proprio ad effetti protettivi sulla sopravvivenza delle cellule cerebrali dovuti agli acidi grassi a catena media.

CONTRO — I promulgatori del consumo di olio di cocco sostengono che questo olio sia ottimo per la pelle e rallenti i segni dell’invecchiamento. Ad oggi non esistono evidenze scientifiche. MA…

PRO Un recente studio scientifico effettuato su pazienti affetti da dermatite atopica hanno dimostrato un miglioramento della patologie in seguito a trattamento topico con olio di cocco extravergine paragonati ad un olio minerale.

CONTRO — L’olio di cocco NON è un’ottima alternativa per la frittura. Il suo punto di fumo è infatti di 175°, minore rispetto all’olio di oliva (190°) o ai 230° di olio di arachidi o di mais.

CONTRO — Scottature, allergie, artrite, insonnia, autismo, emorroidi, depressione, acne cellulite sono altre patologie per cui l’olio di cocco viene considerato miracoloso. Non esistono prove scientifiche per nessuna di queste. Alcune formulazione ayurvediche a base di olio di cocco extravergine, estratti di Sida cordifolia, latte di cocco e semi di sesamo sembrano avere potenzialità anti-infiammatorie in patogolie quali l’artrite, ma le dimostrazioni scientifiche sono troppo scarse per poter trarre conclusioni.

IN CONCLUSIONE: OLIO di COCCO SI’ ma con moderazione!

Ricordate inoltre di scegliere olio di cocco extravergine di ottima qualità.

Il consumo di olio di cocco in quantità moderate all’interno di una dieta equilibrata può presentare alcuni benefici scientificamente accertati, soprattutto in persone con malassorbimento intestinale. Consiglio di prediligere olio extravergine d’oliva e di alternare l’utilizzo degli altri oli presenti sul mercato, a partire dall’olio di cocco. Come al solito, IN MEDIA STAT VIRTUS.

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Fonti:

4 pensieri riguardo “Olio di cocco: pro e contro

    1. Grazie Francesca, io preferisco olio extravergine d’oliva e olio di lino, ma utilizzo saltuariamente anche l’olio di cocco. Seguirò anche io con piacere il tuo blog! Buona giornata!

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